Ponte del Diavolo


E' uno degli elementi naturali più inspiegabili del territorio modenese. Posto tra Pavullo e Lama Mocogno, il Ponte d'Ercole, o meglio il Ponte del Diavolo, nulla a che vedere con un edificio infrastrutturale costruito dall'uomo. Infatti, seppur la sua forma a ponte possa tendere una trappola, la sua forma irregolare e la sua posizione in mezzo alla montagna, denotato che si tratta di un enorme monolite.

Il Ponte è alto 3 metri e lungo 33, rappresentando un'inspiegabile esempio di sviluppo della natura, tanto che i contadini montani credevano fosse opera del Diavolo. La roccia renaria immersa in una fitta boscaglia è stata modellata a forma di arco dall'erosione e dagli agenti atmosferici, permettendo la sua percorribilità per la sua lunghezza, ma attenti a dove andate.

Infatti secondo la leggenda infilare la testa nel foro si trova in una delle protuberanze richiamerà il Diavolo che vi decapiterà. Perché il ponte prende il nome dal Diavolo? Secondo la leggenda un agricoltore della zona più bassa della montagna, che doveva percorrere ogni giorni un lungo tragitto per evitare un fiume, chiese al Diavolo di costruirgli un ponte in cambio della sua anima. Satana accettò e raggiunta la vetta della montagna portò pian piano giù il monolite, ma arrivato nel luogo in cui si trova oggi vide una sabba di streghe e fu tanto preso dalla musica che non si accorse che era arrivata l'alba. Visto il Sole dovette fuggire lasciando lì il ponte.



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